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BOOM DI PAGAMENTI DIGITALI, PER LE IMPRESE URGE AGGIORNARSI

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Confcommercio: rafforzare gli incentivi per l’acquisto di POS ed estendere il credito d’imposta del 100% sulle commissioni a tutte le imprese

I dati di Banca d’Italia parlano chiaro. Nel 2020 gli italiani hanno effettuato 3,7 miliardi di transazioni digitali, tra carte di credito e debito, per una spesa totale di 210 miliardi. Senza dimenticare che negli ultimi 10 anni il numero di Pos in circolazione è cresciuto del 139%, arrivando a 3,6 milioni di apparecchi installati, mentre tra carte di credito e debito in mano agli italiani ci sono 75 milioni di carte. Di fronte a tutto questo, il mondo del Terziario è chiamato ad accelerare perché il digitale anche nei pagamenti è oramai un trend inarrestabile. Ma occorrono Pos evoluti e sistemi di cassa integrati perché i pagamenti, soprattutto per consumi veloci e di piccolo importo, devono essere rapidi. Da qui la necessità di rafforzare gli incentivi per la digitalizzazione e per contenere i costi delle commissioni. Sono ancora tante le imprese non attrezzate per gestire i pagamenti digitali anche se durante la pandemia è stato fatto un significativo passo in avanti. Aggiornare i sotware di cassa, per prima cosa, per fare in modo che dialoghino in maniera semplice e immediata con i sistemi di pagamento digitale. Ma anche archiviare e condividere le fatture elettroniche con rapidità ed efficienza e, in generale, ridurre gli oneri a carico degli esercenti.

Quest’anno il Governo ha raccolto l’invito di Confcommercio a ridurre temporaneamente le commissioni sui pagamenti elettronici, prevedendo un credito di imposta che arriva fino al 100% delle commissioni pagate. La misura vale solo per le imprese più piccole e andrebbe riconosciuto anche per le altre. Bisogna, inoltre, rafforzare gli incentivi per l’acquisto dei Pos evoluti e non.

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