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SMART CITY, IL GIUSTO MIX FRA TECNOLOGIA E TRADIZIONE

Eventi ed iniziative
Idee, suggestioni e progetti già realizzati in Italia e nel mondo presentati nel convegno organizzato da Confcommercio Alto Piemonte lo scorso 28 giugno. Nel futuro delle città “intelligenti” resta essenziale il ruolo del commercio e il valore della tradizione italiana

E così, dopo avere ascoltato progetti innovativi realizzati in Italia e nel mondo, si scopre che abitare in una città di provincia di medie dimensioni come Novara è un privilegio.

Il futuro, per forza di cose sempre più “smart”, non può che trovare presupposto da un passato di valori, di identità, di tradizione.

E’ un po’ questa la sintesi del convegno “Città, commercio e innovazione” organizzato da Confcommercio Alto Piemonte giovedì 28 giugno nella Sala del Compasso, il secondo del ciclo #dialoghisulfuturo, sei appuntamenti nei quali ci si interroga su dove va il mondo e su come possiamo governare i grandi cambiamenti.

Relatori di altissimo livello ci hanno raccontato, pur nel tempo limitato di un convegno, suggestioni, idee e progetti di città, esempi di smart city già realizzati in Italia e nel mondo con i quali confrontarci.

Ha aperto i lavori Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, che ha sottolineato come sia importante che “una città sia vissuta. Non bastano i grandi eventi, che passano; una città non è un circo, né un parco che si possono trasferire. E’ dunque essenziale farla vivere ogni giorno e la presenza del commercio ha un ruolo essenziale. Novara è facilitata in questo perché fa parte di quella fascia di città fino a 250 mila abitanti che meno di altre hanno sofferto la flessione demografica e la diminuzione di negozi”. Per l’urbanista Maurizio Carta, docente all’Università di Palermo,”il modello di città italiana è un modello universale. Abbiamo inventato la città moderna e contemporanea sulla base di elementi come identità, qualità dei rapporti, dimensione urbana e paesaggistica. Oggi la nostra società sta attraversando rivoluzioni importanti con la diffusione della società delle relazioni e della conoscenza: le città rischiano di rimanere indietro e per questo dobbiamo compiere un salto verso la città “aumentata” per entrare nella contemporaneità senza perdere i valori fondanti”.

Di valori e identità ha parlato anche l’architetto Massimo Roj, referente del progetto CMR e docente nelle università nel sud est asiatico: “In Cina e negli altri paesi dove lavoriamo portiamo il concetto della qualità del vivere di noi italiani. Ci siamo dimenticati di come si viveva bene attorno alla piazza, che oggi abbiamo trasferito, provando a imitarla, nei centri commerciali. Ma la vera innovazione sta nel trovare un legame tra la tecnologia e la storia, la cultura, il territorio”.

Dal canto suo, Stefano Scalera, presidente di Dea Capital Real Estate, ha messo in evidenza come il centro storico attrattivo valorizzi gli immobili. “Gli edifici hanno valore se usati e una città è smart se offre i servizi e le funzioni di cui hanno bisogno i suoi abitanti. Novara ha tutte le carte in regola per diventarlo perché qui si può ancora vivere la quotidianità a misura d’uomo, con distanze da percorrere minime e una vita sociale molto vivace”.

Di tecnologia ha infine parlato Alessandro Musumeci, docente di Sistemi informativi all’Università di Roma, che ha sottolineato come “attraverso applicazioni informatiche, come quella che abbiamo ad esempio creato per Expo, è possibile ridurre il traffico, rivedere la mobilità, disporre di servizi che consentono ai cittadini di vivere al meglio e più facilmente la città”.  

Quindi la presidente dell’Ordine degli Architetti di Novara e VCO, Nicoletta Ferrario, ha parlato di “interventi di recupero delle aree pubbliche non utilizzate o sottoutilizzate per renderle più piacevoli e funzionali”. Sulla riqualificazione e sui progetti per la città è intervenuto anche il sindaco di Novara, Alessandro Canelli: “Novara non è ancora una città smart -ha detto-, ma ci sono molti progetti per renderla più accogliente e più bella. Vogliamo che torni a essere attrattiva per le imprese e per le famiglie. Penso allo sviluppo dell’Università legata anche alla realizzazione della città della Salute, al campus universitario nell’ex centro sociale, alla riqualificazione dell’area, cruciale, dell’ospedale. Una città che diventerà anche più sicura dotata di strutture tecnologiche e di infrastrutture per la logistica”. Infine dal sindaco una promessa suggestiva: “Faremo in modo che si possa salire fin sulla cima della Cupola di San Gaudenzio”.

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