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VENDITA PREZIOSI USATI: DAL 5 LUGLIO SCATTANO LE NUOVE REGOLE

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Tra le novità introdotte dal decreto 92/2017 l’obbligo per gli esercenti di iscriversi in un apposito registro, identificare il cliente e conservare le fotografie del prezioso acquisito. Viene inoltre abbassata la soglia per l’uso del contante da 1000 a 500 euro. Completa l’intervento legislativo un severo impianto sanzionatorio, che prevede perfino la reclusione fino a 4 anni per l’esercizio abusivo dell’attività di compro oro.

Dal 5 luglio 2017 entrano in vigore  le nuove disposizioni che disciplinano la compravendita e la permuta di oggetti preziosi usati, come previsto dal Decreto  Legislativo  2017 n. 92 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 giugno 2017) nell’intento di rendere tracciabile ogni passaggio di proprietà di tali oggetti.

Tra le novità apportate dalla normativa c’è l’istituzione di un registro degli operatori, ai quali dovranno iscriversi i compro oro professionali (per i quali il possesso della licenza di pubblica sicurezza costituisce requisito indispensabile), e gli operatori professionali in oro diversi dalle banche.

Sarà inoltre obbligatorio identificare il cliente e descrivere, anche mediante documentazione fotografica, l’oggetto prezioso scambiato. Per favorire la piena tracciabilità delle operazioni di acquisto e vendita dell’oro, infine, i compro oro sono obbligati a dotarsi di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite. Il negoziante dovrà poi annotare l’eventuale cessione dell’oggetto a fonderie e conservare due fotografie del prezioso acquisito.

Il decreto cambia anche la soglia per l’uso del contante ammesso per i preziosi usati, che si abbasserà da 1.000 a 500 euro.

Completa l’intervento legislativo un severo impianto sanzionatorio, che prevede, fra l’altro, una multa da 2.000 a 10.000 euro e la reclusione da sei mesi a quattro anni per l’esercizio abusivo dell’attività di compro oro senza iscrizione al Registro nazionale; una sanzione da 1.000 a 10.000 euro per l’omessa identificazione del cliente e una sanzione da 5.000 a 50.000 euro per l’omessa segnalazione di operazione sospetta.

Per qualsiasi chiarimento,  si invitano gli operatori interessati a contattare l'Associazione al numero 0321/614411 oppure altopiemonte@confcommercio.net

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